E la long tail?
Quasi per caso, negli ultimi giorni mi sono imbattuto in una serie di documenti (articoli, slide, ecc) fortemente critici nei confronti del concetto di ‘coda lunga’ elaborato da Chris Anderson nel 2004.
L’articolo di Andrew Orlowski su Newstatesman è quello che mi ha colpito di più. L’autore ci va giù pesante. Specie nei confronti di Wired, rivista accusata di propinare una visione della Rete che, stringi stringi, fa comodo solo a Google.
“So, perhaps the Wired era is over, departing like a snake-oil salesman at a medicine show who – having poisoned the town – can’t leave quickly enough.”
Torniamo alla coda lunga. Per il momento mi limito a mettere da parte questa presentazione di WordStream, relativa a un webinar tenutosi pochi giorni fa.
Ma sull’argomento voglio tornarci, magari coinvolgendo qualche esperto per un’intervista o qualcosa di simile.

Consulente per la comunicazione digitale. Mi occupo di Content Strategy, Content Marketing e Storytelling. Aiuto i miei clienti a progettare narrazioni e contenuti digitali che funzionano e portano risultati misurabili. Il mio approccio è media neutral: utilizzo indifferentemente testi, immagini e video per creare valore tangibile. Organizzo corsi di formazione in azienda, insegno presso l’Istituto Europeo di Design di Milano. Ho condensato parte del mio metodo di lavoro nel volume “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole” (Flaccovio, 2016), con l’obiettivo di aiutarti a produrre contenuti di livello eccezionale.
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