La risposta di Report
Su questo blog, ho parlato di opposti estremismi. Da un lato la superficialità della puntata di Report sul Web 2.0, dall’altro una serie di prese di posizione esagerate e faziose di cui francamente condivido poco o nulla.
La telenovela sembra non fermarsi qui, soprattutto dopo una risposta che non fa che esacerbare gli animi. La classica risposta di chi, incapace evidentemente di ammettere un proprio sbaglio, elenca quelli degli altri. Le parole della collega Stefania Rimini (che trovate qui e che incollo in fondo al post) continuano a non promuovere nessun tipo di dialogo o confronto.
In più, rifiuto categoricamente questo tipo di velata accusa di “fancazzismo”, che rispedisco volentieri al mittente. Un mittente cui fino a ieri riconoscevo un 50% di buona fede ma che ora, a questo punto e dopo queste affermazioni, ha perso oltre al mio credito una buona occasione per tacere.
“In seguito alla nostra puntata del 10 aprile “Il prodotto sei tu” (dedicata ai social network e alla privacy, sicurezza e libertà in rete) ci saremmo aspettati una mobilitazione del “popolo della Rete” italiano in difesa della libertà d’espressione su Internet, visto che l’Autorità garante delle comunicazioni sta ancora conducendo audizioni al riguardo e il momento giusto per farsi sentire è adesso. Invece, nessuno ha mosso un dito per digitare una mail di protesta. Ci saremmo aspettati ancora di più una mobilitazione in difesa del soldato Bradley Manning, che sta rischiando la vita accusato di tradimento, in nome della libera circolazione delle informazioni – qualsiasi informazione – in Rete. Invece no, la mobilitazione non è “salvate il soldato Manning”, ma “salvate il soldato Zuckerberg”. Potenza della Rete. Ci torneremo su, come di consueto, nel prossimo aggiornamento”.
facebook, informazione, televisione
Consulente per la comunicazione digitale. Mi occupo di Content Strategy, Content Marketing e Storytelling. Aiuto i miei clienti a progettare narrazioni e contenuti digitali che funzionano e portano risultati misurabili. Il mio approccio è media neutral: utilizzo indifferentemente testi, immagini e video per creare valore tangibile. Organizzo corsi di formazione in azienda, insegno presso l’Istituto Europeo di Design di Milano. Ho condensato parte del mio metodo di lavoro nel volume “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole” (Flaccovio, 2016), con l’obiettivo di aiutarti a produrre contenuti di livello eccezionale.
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