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Mojo: Mozilla, tra giornalismo e innovazione


A dispetto di tanti che si riempiono la bocca con parole che non competono loro – penso a innovazione o digitale – Mozilla parla poco e fa tanto. Mi è appena stata segnalata la partnership con The Knight Foundation, organismo privato nato per promuovere il giornalismo nell’era digitale e investire nelle community online che si occupano di temi come l’informazione e la sua progressiva trasformazione sotto la spinta delle nuove tecnologie.

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Mozilla parla di un progetto triennale, “legato all’esplorazione delle forme con cui il web aperto innova il giornalismo. Al Jazeera, BBC, Boston.com, Zeit online e The Guardian hanno aderito all’iniziativa di ospitare esperti di tecnologia all’interno delle loro redazioni per condividere nuove idee e creare strumenti innovativi a beneficio del lavoro dei giornalisti e dell’esperienza dei lettori”.

La nuova creatura si chiamerà MoJo, Knight-Mozilla News Technology, e il suo percorso si articolerà in tre fasi distinte:

a. un “brainstorming online” al fine di ragionare sulle possibili soluzioni a tematiche comuni al mondo dell’informazione e della tecnologia;

b. il confronto e la messa alla prova delle idee raccolte, e la selezione delle migliori;

c. chiude una fase “decentrata”: i partecipanti lavoreranno all’interno delle redazioni per implementare le soluzioni studiate fino a quel momento.

In questo momento sono in corso i primi dibattiti online. I commenti si avvicendano, e così i pareri e le prese di posizione, nell’ottica di trasformare gli strumenti dati (si veda questo link, che è il punto di partenza del progetto) più interattivi.
L’idea di base è quella di estendere la filosofia open di Mozilla e di invitare alla partecipazione sviluppatori, studenti, appassionati di tecnologia e di giornalismo.

Non è la prima volta che Mozilla si apre a una serie di nicchie che ritiene interessanti. Ad esempio, nello sviluppo della versione 4 del nuovo browser Firefox, si è avvalsa della collaborazione del Seneca College, dell’Università di Madrid e dell’Univeristà di Evry a Parigi. Raggiunto via email, Tristan Nitot, presidente di Mozilla Europe, aveva avuto modo di commentarmi così la partnership con gli atenei: “Alcuni professori ci hanno contattato perché volevano far toccare con mano ai loro studenti problemi e questioni reali cui trovare una soluzione collettivamente. Siccome Firefox al momento è utilizzato da circa 400 milioni di persone ed è realizzato da ingegneri estremamente competenti, gli studenti hanno trovato molto interessante poter lavorare assieme a loro e imparare dalla loro esperienza. Sono molto orgogliosi del contributo dato”.

giornalismo, informazione

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