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Scrittura digitale: alcune curiosità sui miei prossimi passi


Scrittura creativa digitale

Ci sono periodi intensi, in cui è difficile persino segnarsi un appunto in agenda. Poi, come tutte le cose, il flusso di cose si normalizza e, per esperienza, so che arriva il momento in cui annotare brevi riepiloghi che aiutano a fare il punto della situazione e a progettare le prossime mosse. Anche questa, dopotutto, è scrittura digitale, sebbene focalizzata su me stesso come professionista e non sui progetti, corsi di scrittura creativa, manuali e iniziative.

È andata così: febbraio e marzo sono stati mesi molto intensi. Ho lavorato parallelamente su due siti web, uno andato online a inizio aprile e l’altro di prossima pubblicazione. In entrambi i casi ho avuto modo di curare il dispositivo narrativo del progetto (leggi: lo Storytelling) e lavorare con professionisti eccezionali. Organizzazione del materiale grafico e multimediale a supporto, scrittura dei contenuti, fine-tuning: niente è stato lasciato al caso,  tavolta forse con qualche controllino di troppo..

Dal libro al tour: Bologna, Roma, Palermo. E poi?

Parallelamente, sono stati due mesi scanditi dalle presentazioni di Bologna e Roma e dal workshop tenuto a Palermo alla presenza dei colleghi dell’Ordine dei giornalisti. A Bologna, presso la libreria Ubik, ad accompagnarmi nella presentazione del mio “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole c’erano gli amici Rudy Bandiera, Riccardo Scandellari e Matteo Bianconi, che hanno contribuito ad animare un incontro interessante e partecipato riguardante diversi argomenti, tra cui lo stato dell’informazione online, la scrittura digitale e il blog come strumento di comunicazione.

C’è molto da approfondire sul tema della scrittura consapevole e, credo, concentrarsi solo su temi riguardanti i canali e le piattaforme possa risultare fuorviante. Così come è fuorviante, non lo nego, sentir parlare di Storytelling senza che ci sia una precisa base accademica a irrobustire la ricerca di soluzioni narrative per aziende, brand, prodotti, servizi.

Ma andiamo avanti. A Roma il mio “non libro” è stato presentato con la straordinaria partecipazione di Riccardo Esposito (aka mysocialweb) e di Massimiliano Pistonesi, amico ed ex collega che con due contributi sulla scrittura seriale ha impreziosito il mio “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole”. Un’occasione per confrontare i punti di vista di tutti e tre e, soprattutto, un evento che si è protratto un bel po’ oltre all’orario di chiusura, complici le domande di un pubblico partecipe e interessato.

Stesso copione, stesso approccio trasversale alla scrittura digitale, ma scenario diverso nel mese di marzo. A Palermo, stavolta, presso il Punto Flaccovio, quartier generale della mia casa editrice. Di fronte a un centinaio di giornalisti, come dicevo, ho parlato di scrittura digitale e consapevole affiancato e introdotto dallo splendido Alessio Beltrami, esperto di comunicazione digitale e consulente aziendale nel campo dei blog aziendali e del Content Marketing. L’alchimia che si è creata tra noi due è molto forte e, senza nulla togliere a nessuno, credo che la presentazione di gennaio presso lo IED di Milano e il workshop siculo sul Content Marketing e sulla scrittura digitale abbiano avuto l’indiscusso pregio di approfondire gli argomenti arrivando ben al di là di quanto Marketing, Comunicazione, Copywriting e Social Media Marketing abbiano da dire.

Tempo di bilanci, tempo di rilancio

Il risultato più bello che mi porto a casa da questa esperienza è il commento di uno dei partecipanti che, qualche giorno dopo, dal suo profilo Facebook ha fatto partire una riflessione sul concetto di “presenza” e di “momento presente della scrittura digitale”. Ebbene, tornando a casa dopo il worskhop, ha iniziato a chiedersi se la “presenza” di cui parlo durante i miei seminari si possa estendere anche ad altri ambiti, che con la scrittura hanno (apparentemente, dico io) poco a che vedere: famiglia, figli, lavoro, tempo libero. Da qui è nata una serie di riflessioni sull’opportunità di applicare questa presenza come metodo per ritrovare il proprio tempo, i propri spazi e anche un po’ se stessi. Niente di fantasioso, voglio dire: in un’epoca in cui correre a 250 km all’ora è la cifra ultima per molti di noi, cresce sempre di più – ed è destinata a farlo ancora di più nei prossimi anni – la necessità del singolo di tirare periodici freni a mano, in modo da rallentare un flusso che tende a sfuggire a livello di tempo e di significato. Quello che per scherzare chiamo “l’effetto criceto”, dove il mitico criceto è costretto a correre nella sua ruota di plastica pur stando fermo, racchiuso entro i confini di una gabbietta.

“Come?”, la base di tutte le domande

In questi giorni mi sto facendo molte domande. Iniziano tutte da un “come”. Riguardano la scrittura digitale, questo sì, ma in controluce hanno a che vedere con un ampio spazio di azioni, opportunità e scelte. E hanno a che vedere con il “cosa”. E qual è questo cosa?

Sto riscrivendo completamente il modello con cui lavoro, frutto di una decina abbondante di anni di lavoro. Mi sto facendo aiutare da tutta una serie di fonti e letture sulla gestione del tempo e delle priorità. Il frutto di questo mesetto di studi, che mi ha portato a essere un po’ più lontano dalla Rete e dai social, concedendomi però una maggior consapevolezza personale e professionale, mi ha permesso di conoscere ancora di più quelle che per me sono e restano priorità, e la forza con cui  mi stanno chiamando. Sono sempre più convinto infatti che, professionalmente parlando ma non solo, ognuno di noi sia condotto e guidato là dove il suo potenziale può esprimersi al 100%. La comodità del viaggio con cui si parte da A e si arriva a Z dipende dalla nostra resistenza: spetta a noi decidere se vogliamo essere cullati o trascinati a forza. Sono sempre più convinto, inoltre, che le nostre attività professionali abbiano sempre il grande pregio di condurci là dove possiamo trovare persone simili a noi, di fronte alle quali riconoscerci.

È questa la grande zona di comfort, che non bisogna rifuggire perché the magic happens altrove, ma alla quale bisogna tendere con tutte le forze.

Ecco perché il mio personale “the magic happens” di adesso ruota attorno a tre concetti.

1. Scrittura digitale e formazione

Sto lavorando a un progetto di formazione che, oltre alla scrittura digitale, mira a parlare di professioni digitali e nuovi lavori non convenzionali. Nel fare questo – per tornare al famoso “come” di prima – sono animato dalla piena consapevolezza del bisogno di ragionare non solo sui contenuti, nel caso specifico l’Inbound Marketing, ma anche di come affrontare la libera professione digitale.

2. Interviste sul blog

Sto progettando una serie di interviste che, a cadenza regolare, troveranno spazio qui su SegnaleZero, e lo voglio fare perché credo che la contaminazione tra la mia voce e quella di altri autorevoli professionisti del Web non possa che fare bene a un blog, e nello specifico al mio.

3. Scrittura digitale e sceneggiatura

Sto lavorando a un progetto formativo legato alla Scrittura di contenuti per prodotti audiovisivi digitali, e qui il mio “come” riguarda la possibilità di offrire ai partecipanti – tutti in età molto giovane – un supporto valido per affrontare con consapevolezza e “mestiere” il Web.

Noto inoltre che, senza nessuna ricerca da parte mia, i contenuti del mio “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole” hanno suscitato l’interesse di alcuni professionisti operanti nel settore della produzione di contenuti per il digitale ma anche nella sfera del counseling e del benessere personale e professionale. Per cui, il mio “come” è ringraziare la possibilità di dare un piccolo aiuto, attraverso iniziative che sto studiando, e collaborare a future iniziative che guardano allo Storytelling e alla scrittura digitale con un approccio olistico.

Meno ma meglio

Pochi progetti, selezionati e ad alto valore aggiunto. Prima di tutto per me. Ah, non manca molto al momento in cui “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole” diventerà un corso di formazione, sul quale vi aggiornerò qui sul blog. Lo dico già da subito per evitare fraintendimenti, le date non saranno molte. Inoltre, vorrei lavorare con gruppi non troppo grandi, in modo da offrire una formazione “premium” a coloro che decideranno di darmi fiducia.

Per maggiori informazioni vi consiglio di continuare a seguire il mio blog o la mia pagina Facebook, oppure scrivetemi. ;)

   

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