Gli italiani e lo smartphone secondo Samsung-Eurisko
Guai a chiamarlo semplicemente “telefonino”. Per il 73% dei nostri connazionali lo smartphone è ormai un oggetto del desiderio, sempre più multifunzione e sempre meno adibito alle sole chiamate. Sei persone su dieci nemmeno si azzardano a uscire di casa senza portarselo dietro, mentre una su due lo usa per condividere contenuti (articoli, testi, foto, video) che documentano la quotidianità e l’attualità.
Insomma, chiamiamolo con il suo nome: il telecomando della realtà. O almeno questa è l’immagine che ci restituisce l’ultimo studio dell’Osservatorio Samsung–Eurisko, che documenta i nuovi stili di vita all’insegna delle nuove tecnologie ed è stato condotto su un campione di 800 “heavy user”.
Sempre più italiani vedono lo smartphone come l’evoluzione del personal computer (73%), mentre solo un intervistato su quattro lo considera la versione moderna e aggiornata del cellulare. A dimostrarlo, oltre alla percezione del consumatore più attento, sono le attività per cui lo smartphone viene utilizzato in prevalenza. L’86% lo usa per accedere alla Rete, l’84% per l’intrattenimento multimediale.
Sette persone su dieci lo usano per il social networking, la chat, la messaggistica istantanea, le videochiamate. Il 63% scarica contenuti e applicazioni. Uno su tre per leggere quotidiani, libri, riviste.
E chi si chiede quali potranno essere le differenze di genere, beh, rimarrà deluso. Uomini e donne sono uguali per livello e frequenza di utilizzo, mentre fino ai 24 anni circa lo smartphone viene visto come un prolungamento della propria identità, soprattutto per quanto riguarda le le funzioni legate alla socialità e al downloading per la personalizzazione del proprio dispositivo. Qualcosina cambia dopo i 30. Si entra nel mondo del lavoro, si acquisisce una certa indipendenza e quindi diventano fondamentali gli aspetti legati a operazioni organizzative: ricerca su Internet, supporto agli acquisti, relazione con il proprio istituto bancario. Poi c’è la barriera dei 40: e qui le funzionalità legate al lavoro hanno la meglio su tutto il resto.
Aumenta anche il tempo dedicato a tutte le attività che compongono l’ecosistema smartphone. Il 45% degli italiani dichiara di spendere più tempo in Internet, sia per esigenze strumentali (ad esempio, il meteo) sia per altre esigenze come i social network. Il 20% si dedica di più alla multimedialità, soprattutto musica, radio e videogiochi, e sempre il 20% alla ricerca di informazioni sui prodotti e sui servizi.
Lo smartphone a volte sostituisce altri dispositivi. Il 71% degli intervistati dichiara di aver diminuito almeno l’utilizzo di un altro device tecnologico. Data la sua versatilità, poi, lo smartphone viene usato di più in casa 861%), ossia nel luogo dove le persone oggi tendono a passare la maggior parte del tempo.
C’è poi lo stretto legame tra tecnologia e documentazione della realtà e della vita pubblica. Più della metà degli italiani ha ricevuto informazioni o notizie via smartphone e il 25% ha documentato eventi pubblici tramite il dispositivo mobile, discutendone poi con amici e conoscenti sui social network. E poi c’è ancora chi li chiama semplicemente “telefonini”.
Consulente per la comunicazione digitale. Mi occupo di Content Strategy, Content Marketing e Storytelling. Aiuto i miei clienti a progettare narrazioni e contenuti digitali che funzionano e portano risultati misurabili. Il mio approccio è media neutral: utilizzo indifferentemente testi, immagini e video per creare valore tangibile. Organizzo corsi di formazione in azienda, insegno presso l’Istituto Europeo di Design di Milano. Ho condensato parte del mio metodo di lavoro nel volume “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole” (Flaccovio, 2016), con l’obiettivo di aiutarti a produrre contenuti di livello eccezionale.
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