The Guardian: il giornale diventa piattaforma
Il primo annuncio è di un anno fa. Marzo 2009: l’inglese The Guardian segue le orme del New York Times e prova a seguire una strada tutto sommato nuova per l’editoria. Considerare la testata non più come un prodotto monolitico, ma cambiarne struttura, filiera produttiva e catena del valore, aprendo a contributi . Il giornale diventa così un qualcosa di simile a una piattaforma.
All’inizio erano due i servizi offerti a sviluppatori e webmaster: The Content API, che permette di realizzare applicazione e servizi utilizzando contenuti (testuali e non) pubblicati dal giornale, e DataStore, insieme di dati che possono essere integrati con altre fonti o inseriti in applicazioni ad hoc che ne consentono una rapida visualizzazione. (a questo link alcune tabelle ottenute grazie ai dati sull’emissione di CO2).
Ora per il The Guardian è arrivata la seconda fase del progetto. Ne ha scritto, tra gli altri, Punto Informatico.
“Un’apposita API permetterà dunque ai vari prodotti editoriali di essere innanzitutto ricercati sul web, e successivamente scaricati per l’utilizzo da parte di risorse e applicazioni esterne. Tra i nuovi tool, una directory per dati e statistiche realizzate dagli editor del quotidiano britannico, sempre a disposizione di inserzionisti, marchi e partner commerciali”.
Del lancio commerciale della piattaforma parla lo stesso Guardian, che spiega ai lettori il progetto:
“The Guardian today introduced the second phase of its Open Platform initiative, expanding the content-sharing service to commercial partners. A comprehensive set of developer tools and resources, the commercial launch of Open Platform makes Guardian content available for advertisers and brands to tailor to specific online campaigns”.
I primi dati resi noti dal gruppo editoriale sono incoraggianti: 2.000 sviluppatori registrati, 200 le applicazioni realizzate. Qui sotto, invece, la presentazione del 20 maggio scorso.
giornalismo, informazione, social media
Consulente per la comunicazione digitale. Mi occupo di Content Strategy, Content Marketing e Storytelling. Aiuto i miei clienti a progettare narrazioni e contenuti digitali che funzionano e portano risultati misurabili. Il mio approccio è media neutral: utilizzo indifferentemente testi, immagini e video per creare valore tangibile. Organizzo corsi di formazione in azienda, insegno presso l’Istituto Europeo di Design di Milano. Ho condensato parte del mio metodo di lavoro nel volume “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole” (Flaccovio, 2016), con l’obiettivo di aiutarti a produrre contenuti di livello eccezionale.
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