Web Marketing e Turismo: come promuoversi grazie ai contenuti digitali
Nonostante oggi il Web Marketing rappresenti una leva enorme per il turismo e la promozione delle eccellenze del territorio, non tutti riescono a sfruttarlo in modo strategico e con risultati positivi evidenti. Infatti, da un lato le tecnologie hanno cambiato i principali paradigmi di comunicazione del settore turistico in modo più che rapido, ma dall’altro i principali protagonisti – hotel, bed & breakfast, agenzie di viaggio, agriturismi – hanno colto in modo consapevole tutte le opportunità offerte dai media digitali.
La situazione paradossale è che i social media sono nati per costruire relazioni, intercettare clienti, fidelizzare un pubblico di potenziali acquirenti ma, purtroppo, la maggioranza delle imprese turistiche tende a considerare le piattaforme Web come un semplice presidio. Spesso si crea una pagina Facebook e la si abbandona nella speranza che faccia da sola il suo lavoro, attirando visitatori, fan e clienti in modo automatico.
Purtroppo sappiamo che non è così e che bisogna lavorare costantemente e in modo mirato per acquisire visibilità qualificata e di qualità. Proprio per questo motivo, sempre più aziende lavorano sulla propria comunicazione digitale per creare un piano strategico di Storytelling o di Content Marketing per il settore turistico che permetta di trasformare canali e piattaforme come il proprio corporate blog in strumenti narrativi con cui raccontarsi e creare valore tangibile.
Per le imprese del settore turistico i social media rappresentano un’opportunità enorme. Attraverso la produzione e promozione di contenuti testuali e visivi studiati per la propria audience potenziale, infatti, è possibile aiutare le persone a orientarsi nel mare di offerte presenti online e, di conseguenza, scegliere l’esperienza di viaggio che più si avvicina ai loro gusti e desideri. L’equazione è piuttosto semplice: qualsiasi struttura turistica o ricettiva che offre un’esperienza di viaggio specifica, grazie all’elaborazione di una strategia di Content Marketing ben calibrata, può attirare naturalmente interlocutori e interessati, aumentare la propria visibilità presso un pubblico affine e, di conseguenza, aumentare il numero di prenotazioni da parte di una clientela selezionata.
L’equazione si complica di fronte alla fatidica domanda. Come organizzare un progetto di Web Marketing turistico? La prima cosa da fare è capire quali obiettivi specifici si intende raggiungere e successivamente adottare gli strumenti giusti di Storytelling digitale per intercettare il proprio pubblico, attraverso la creazione di contenuti Web organizzato secondo un preciso piano editoriale. Ciò implica la più grande sfida per ogni azienda: pensarsi come un editore e agire di conseguenza.
“Ogni azienda è un editore e, contemporaneamente, una bella storia da raccontare.”
Ecco quindi come creare, passo dopo passo, la propria strategia di Marketing digitale grazie ai contenuti.
Web Marketing turistico: promuoversi e farsi trovare dai clienti. I vantaggi di una corretta presenza digitale per hotel e operatori del settore turistico
Per capire cosa vuol dire oggi avere una buona presenza digitale, è sufficiente pensare che, negli ultimi anni, la percentuale di persone che prenota i propri viaggi online è cresciuta a dismisura: attualmente, circa il 95% dei viaggiatori legge siti, blog o recensioni e si informa online prima di prenotare presso una struttura alberghiera. Tutti vogliono esperienze altamente personalizzate, sulle quali peraltro gli operatori possono costruire interessanti progetti di Storytelling per il settore turistico. Ma non è tutto: il consumatore medio oggi chiede informazioni puntuali e rilevanti, praticamente immediate, per cui è già ampiamente noto che nel prossimo futuro ambiti come l’assistenza digitale saranno fondamentali per fornire loro questo tipo di servizio.
La questione, se vogliamo, è tanto semplice quanto affascinante: oggi le persone non acquistano più i viaggi ad occhi chiusi ma vogliono conoscere, testare, ascoltare i pareri di chi lo ha già vissuto e, spesso, interagire con chi offre loro il servizio che intendono acquistare. Quello di avere una “testimonianza della buona qualità” è una regola a cui non si può sfuggire, ed è per questo che occorre affidarsi a un esperto per lavorare, prima di tutto, alla costruzione della propria credibilità sul Web.
Il rischio è di investire davvero tanto a livello di contenuti “di intrattenimento”, quando invece all’impresa turistica servono contenuti di conversione”.
Oggi le esigenze di viaggio si fanno sempre più specifiche ed è importante comunicare in maniera chiara la propria Unique value proposition, quel messaggio unico e inconfondibile con cui un’azienda spiega perché deve essere scelta, perché la sua offerta è unica e adatta alle esigenze del proprio mercato di riferimento.
É per questi motivi che diventa essenziale costruire una strategia efficace di contenuti e mettere i propri interlocutori nelle condizioni di interagire al meglio tramite i canali aziendali, sito Web, social media, blog aziendale, newsletter o altro.
I requisiti minimi per una presenza digitale efficace
Quanto detto finora prevede un certo sforzo da parte di ogni azienda turistica:
- avere un sito perfetto, usabile, accessibile, responsive, aggiornato, semplice, completo
- avere canali digitali presidiati e attivi
- essere disponibili, veloci e affidabili
In base a questi tre punti, stabiliamo che le condizioni basilari per una corretta presenza Web sono:
- sviluppare un sito Web che dovrà essere responsive, ottimizzato per i motori di ricerca e rispondere ai più moderni criteri di usabilità e accessibilità
- produrre contenuti di qualità utili e interessanti per il target di riferimento
- un’attività di Copywriting continua, rigorosa e non improvvisata
- una strategia di Content Marketing volta a intercettare, fidelizzare e, infine, convertire l’utente
- una strategia post-vendita per coltivare il rapporto con il cliente anche dopo la conversione
- affidarsi alle Online travel agencies (OTA) e agli intermediari per la prenotazione, come Booking.com, Expedia o TripAdvisor.
Quest’ultimo punto è oggetto di acceso dibattito. Secondo me può rappresentare una mossa strategica importante a patto che questi canali non offrano un vantaggio competitivo che finisce per sovrapporsi e annullare eventuali offerte pubblicate sul sito Web di un’azienda turistica, ma questo chiaramente è solo uno degli aspetti da tenere in considerazione.
In ogni caso, date queste premesse è possibile impostare una corretta strategia di Web Marketing, in grado di farci ottenere:
- una visibilità maggiore rispetto a un pubblico interessato ai tuoi servizi
- la possibilità di costruire un rapporto di fiducia con i potenziali clienti
- maggiori possibilità di convertire il pubblico interessato
- l’opportunità di elaborare i dati ottenuti per costruire pubblici sempre più ampi e allo stesso tempo profilati.
Come elaborare un piano di Marketing digitale per il settore turistico
Strategia di Marketing digitale e piano Marketing nascono da un unico elemento: l’ascolto, quello vero. Qualsiasi strategia parte sempre da un’analisi della propria attività e del contesto, dopodiché – una volta ottenuti i primi risultati dell’analisi – è possibile pocedere con la creazione del piano di marketing digitale, ovvero di un documento generale che si occuperà principalmente di:
- Chiarire gli obiettivi e le attività necessarie per raggiungerli nel modo più efficace ed efficiente
- Ordinare secondo priorità gli strumenti necessari per svolgere le attività
- Guidare la creazione dei contenuti
- Stabilire i criteri di valutazione dell’efficacia e dell’efficienza delle singole azioni messe in campo
- Individuare periodicamente gli strumenti più utili per migliorare la direzione intrapresa con le proprie azioni
Il piano di Marketing digitale è l’unico strumento in grado di aiutare a procedere in modo ordinato e consapevole, senza spreco di risorse o tempo. Per la creazione del piano di Marketing, occorre seguire un flusso, per cui di solito identifico 4 fasi distinte. Strategia di business, strategia di Marketing, attività di Marketing, misurazione delle attività e valutazione complessiva della strategia. Vediamole assieme una a una.
1. Dalla strategia di business alla strategia di marketing
La prima cosa da fare è un identikit del cliente e del suo business. Attraverso un colloquio cerco di capire a fondo quale sia il modello di business su cui si basa l’intera attività, quali sono i canali di vendita e che tipo di obiettivi vuole raggiungere.
2. Strategia di Marketing, obiettivi di comunicazione, azioni
Il passo successivo, dopo aver appreso o ricostruito (o, in alcuni casi, costruito assieme) il modello di business, è l’analisi del target e del suo comportamento online. Da questo scaturisce la prima stesura del piano di comunicazione che andrà a evidenziare gli obiettivi specifici, la strategia e i canali necessari a comunicare in modo efficace.
3. Attività di Marketing, tempistiche e risorse
L’impostazione della strategia deve tenere conto delle risorse effettive necessarie: è in questa terza fase infatti che vengono stabiliti strumenti, budget per gli investimenti e figure professionali necessarie a svolgere il lavoro nel migliore dei modi, oppure le risorse interne da formare per poi essere indipendenti. Oltre ad identificare questi aspetti, occorre pianificare nel dettaglio i tipi di contenuto.
4. Misurazione delle attività di Marketing e feedback
Non c’è strategia vincente che non preveda una regolare attività di misurazione dei risultati. Il monitoraggio è parte integrante del progetto, che dovrà quindi essere analizzato mensilmente, i cui risultati saranno rapportati ai KPI di riferimento, ovvero gli aspetti strettamente quantitativi che decretano il successo della strategia perché sono in grado di raccontarla e valutarla attraverso i numeri e i dati precisi.
É in questa fase che possiamo affinare la tecnica per condurre azioni sempre più mirate ed efficaci.
Content Marketing per il settore del turismo: in che modo i contenuti possono aiutarti a promuovere la tua impresa
Nel Web Marketing del settore turistico esistono molti modi per promuoversi e raggiungere i propri obiettivi. Tuttavia, ogni strategia ha bisogno di fare i conti con le dinamiche del mercato e i bisogni dei consumatori. Oggi non si vendono più viaggi, ma esperienze che i clienti scelgono perché meritano di essere raccontate; oggi le persone non scelgono un albergo solo per la posizione strategica o la bellezza delle camere, ma valutano l’intero contesto che incornicerà la vacanza. Questo comprende il luogo circostante o le persone che ne fanno parte, la storia di un luogo o perfino le bellezze che meritano di essere immortalate con una foto su Instagram o un post su Facebook.
Date queste premesse, ha ancora senso impostare una strategia di prezzo?
L’analisi del settore ci suggerisce che una strategia di questo tipo, in alcuni casi, può risultare obsoleta o addirittura controproducente perché, sebbene possa portare qualche vantaggio nell’immediato, può dimostrarsi insostenibile nel medio o lungo periodo. Non credo valga solo per il settore turistico, ma se c’è un settore in cui questo trend è evidente, è questo.
Sono dell’idea che lavorare in modo continuativo per costruire giorno dopo giorno la propria credibilità e un rapporto di fiducia con i propri interlocutori sia la strada migliore per avere una solida base su cui costruire il proprio futuro.
In quest’ottica, per un hotel o un agriturismo, è importante allargare il ragionamento fatto in precedenza sulla Unique value proposition all’esperienza di viaggio che si è in grado di garantire ai propri clienti.
La comunicazione di questo aspetto è fondamentale, perché è ciò che permette a una struttura alberghiera di emergere nel mare di offerte di cui il Web oggettivamente si sta saturando. La strada migliore per farlo è affidarsi a una solida attività di Content Marketing turistico. Dirò di più: progettare i propri contenuti all’interno di un progetto narrativo, lavorare su una strategia di Storytelling per il Marketing aziendale è la strada migliore per unire creatività, impatto emotivo e contenuti rilevanti, in grado di cambiare la percezione di visitatori e potenziali clienti.
- Lavorare su questi due aspetti, dal mio punto di vista altamente strategici, vuol dire:
- aumentare la notorietà e il traffico sui canali digitali
- aumentare il coinvolgimento degli utenti rispetto al messaggio e ai contenuti proposti
- aumentare la possibilità di generare contatti profilati, senza ulteriori investimenti in pubblicità.
Content Marketing e SEO Copywriting per il settore turistico: perché è importante posizionare i propri contenuti sui motori di ricerca
Il Content Marketing si è orientato in modo sempre più sottile e complesso verso gli aspetti della SEO, l’ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca. Non a caso si parla di Scrittura SEO per indicare la creazione di pagine Web pensati per fornire una risposta alle domande poste dagli utenti (principalmente) a Google.
Avere una buona presenza sul Web significa prima di tutto avere un sito ottimizzato per i motori di ricerca, un sito che quindi che sappia rispondere alle ricerche dettate dalla cosiddetta “domanda esplicita” di informazioni rispetto a un argomento.
I motori di ricerca soddisfano richieste precise, eseguite da persone che sanno esattamente ciò che stanno cercando, come ad esempio “Hotel a Rimini”, “Agriturismo nel Chianti” e via dicendo.
Con un sito e dei contenuti ben posizionati sulle parole chiave e sulle intenzioni di ricerca di nostro interesse, possiamo farci trovare da chi cerca esattamente ciò che offriamo, aumentando così le possibilità di convertire. Non solo: misurando i risultati ottenuti “verticalmente” dalle singole pagine Web è possibile, ad esempio, creare pubblici altamente personalizzati grazie al pixel di Facebook e, di conseguenza, migliorare le performance (anche in termini di costo) delle successive campagne di advertising su Facebook o Instagram.
Un metodo per creare la strategia SEO: dalle parole chiave alle intenzioni di ricerca
Impostare una strategia di posizionamento SEO significa prima di tutto capire cosa cerca l’utente e quali relazioni semantiche esistono tra i diversi concetti. Poi, preparare dei contenuti che “sappiano farsi trovare”, ossia che rappresentino la miglior risposta possibile alla domanda posta dall’utente.
L’approccio che seguo da un po’ di tempo a questa parte è più avanzato:
- Mi faccio spiegare dal cliente gli obiettivi che desidera raggiungere
- Traduco questi obiettivi in argomenti
- Valuto le relazioni semantiche che intercorrono tra argomenti
- Analizzo gli argomenti e capisco a quali intenzioni di ricerca corrispondono
- Sulla base di queste intenzioni di ricerca, costruisco un’ipotesi di sitemap che guiderà la realizzazione del nuovo sito Web, o aggiornerà quello esistente
- Valuto quali contenuti possono trovare spazio nelle pagine statiche del sito e quali invece si prestano bene per un ipotetico blog aziendale
- Costruisco la struttura di ogni contenuto (io la chiamo impropriamente “scaletta SEO”)
- Ottenuta l’approvazione del cliente, scrivo i contenuti con un linguaggio più naturale possibile, che unisce i principi della scrittura creativa al Copywriting propriamente detto, anche con un occhio di riguardo alla scrittura persuasiva. In due parole, scrittura digitale.
Il metodo comprende pertanto queste fasi:
- Analisi del mercato e della concorrenza
- Analisi delle intenzioni di ricerca degli utenti potenzialmente interessati
- Individuazione dei contenuti che rispondono a quelle intenzioni di ricerca
- Eventuale rinnovo della struttura del sito e della sitemap in ottica SEO, che gestisco con l’aiuto di sviluppatori professionisti
- Creazione di un piano di produzione dei contenuti Web
- Produzione dei contenuti e ottimizzazione di quelli esistenti
- Misurazione dei risultati attraverso l’utilizzo di software diversi ed eventuale aggiornamento dei contenuti per migliorare costantemente il posizionamento SEO.
Social media marketing e turismo: il potere della conversazione digitale al servizio del Web Marketing turistico
Altro grande argomento: il Social media Marketing per il settore turistico e alberghiero. Perché le strutture turistiche e ricettive ne hanno bisogno? Al di là degli evidenti vantaggi, come il fatto che i social network rappresentano il contenitore digitale attorno al quale si costruisce la comunicazione interpersonale (e i clienti prima di tutto sono persone), i vantaggi di una corretta strategia social sono evidenti.
Grazie ai social media è possibile aumentare la visibilità di una struttura ricettiva e valorizzarla
I social ti permettono di mostrare interamente una struttura, raccontarne l’organizzazione e presentare le persone che lavorano al suo interno. Il potenziale sta proprio nel fatto che è possibile mettere gli utenti nella condizione di “conoscere” da subito, più che di vedere e basta, e questa è un’ottima leva per ispirare fiducia.
Inoltre, grazie ai social media è possibile ingolosire le persone mostrando loro esattamente ciò che troveranno al loro arrivo. Comunicare la qualità permette di giustificare (lo dico in senso buono) un prezzo probabilmente più alto di altre strutture analoghe, ma che trova un senso se applicato all’esperienza unica che si è in grado di offrire.
Instaurare una relazione di valore con le persone
Essere presenti sui social media significa potenzialmente essere alla portata degli utenti, che possono contattarci in qualsiasi momento e chiederci informazioni sull’offerta. Esserci davvero significa essere disponibili e pronti a instaurare un dialogo, rispondere tempestivamente e con garbo. Dopotutto, l’empatia gioca un ruolo centrale in queste situazioni, quindi occorre mostrarsi seri e affidabili per ottenere la loro fiducia.
Trovare nuovi clienti
I social media permettono di avere una grande visibilità e intercettare persone interessate a un’offerta specifica. Attraverso Facebook, ad esempio, è possibile creare annunci pubblicitari mirati selezionando un target in base a numerose variabili: sesso, età, provenienza, area geografica, lingua o interessi specifici sono solo le prime e più evidenti. Ma è possibile focalizzare la lente di ingrandimento profilando, per esempio, persone che si trovano in un determinato luogo o che hanno interagito in un certo modo con un contenuto preesistente.
Immaginiamo un tour operator specializzato in viaggi in Mongolia. Come prima cosa gli consiglierei di pubblicare sul proprio sito Web alcune pagine dedicate a tutto ciò che c’è da sapere prima, durante e dopo aver affrontato un viaggio in Mongolia. Alcuni esempi?
- Viaggio in Mongolia: cosa serve, dove alloggiare, quando andare, come organizzare il viaggio
- Vacanze in Mongolia: i migliori itinerari da fare in 3 settimane
- 15 posti da visitare in Mongolia
- Viaggio in moto in Mongolia: la guida completa
- La vacanza perfetta in Mongolia: i consigli di chi c’è già stato
- Viaggiare in Mongolia: le parole e le frasi da conoscere per capire e farsi capire
Questi articoli, con un po’ di lavoro sul fronte del SEO Copywriting, si posizioneranno su Google. Attireranno quelle persone che già ora, naturalmente, stanno cercando informazioni di viaggio sulla Mongolia. Li potremmo tracciare grazie agli strumenti messi a disposizione da Facebook, trovare persone simili per comportamento e caratteristiche, di fatto facendo analisi di una rete sociale immensa come il social network di Zuckerberg. In buona sostanza, avremo ottenuto un identikit delle persone che spontaneamente (è il loro comportamento a dircelo, senza filtri) possono essere interessate ai nostri futuri messaggi. Attività come le sponsorizzazioni tramite Facebook Ads ci permetteranno di raggiungerle a costi contenuti e di proporre loro messaggi rilevanti per la loro esperienza di turista e consumatore.
E non è tutto. Ultimamente Facebook ha introdotto una funzione che permette di chiedere consigli di viaggio, molto usata da chi sta per visitare una determinata città. Inutile dire che è possibile utilizzare questo parametro per profilare ancora meglio il proprio bacino d’utenza potenziale.
Ora, tornando all’esempio precedente, all’agenzia di viaggi specializzata nella Mongolia potrebbe piacere l’idea di rivolgersi direttamente, senza intermediari e a costi contenuti, a persone che:
- cercano su Google informazioni sulla Mongolia
- dimostrano di apprezzare i contenuti (testi, video, infografiche) inerenti la Mongolia
- hanno chiesto ai loro amici di Facebook consigli su cosa vedere in Mongolia.
C’è una sottile ironia. È chiaro che un’agenzia turistica pagherebbe oro! E pensare che non serve svenarsi: è sufficiente cliccare qui. ;)
Come promuovere la propria realtà turistica online
Come è possibile sapere se il proprio Web Marketing funziona? Voglio dire, bastano i soli risultati a determinarlo? Da un certo punto di vista sì, ma da un altro i risultati arrivano sempre alla fine, quando a volte o è tardi per rimediare, o si sono sprecati tempo e denaro. Anche per questo motivo insisto molto nella necessità di pianificare un progetto di Content Marketing dall’inizio.
A volte possono essere sufficienti alcune domande ben fatte.
- È stata fatta un’analisi approfondita della concorrenza?
- I concorrenti si posizionano meglio su Google? Con quali contenuti? Cos’hanno in più i loro contenuti?
- È stato analizzato il target e il profilo dell’acquirente medio?
- È stato studiato il comportamento dei potenziali clienti sui social media?
- I contenuti digitali pubblicati su sito e social media sono utili per i potenziali clienti? Tradotto: rispondono a domande specifiche e a bisogni reali? Divertono? Intrattengono? Creano relazioni durature sono solo dei segnaposti?
- Sito Web: è ottimizzato, accessibile e responsive?
- I contenuti pubblicati sui diversi canali digitali sono realizzati su base regolare? E sulla base di un piano editoriale?
- I risultati ottenuti vengono misurati su base come minimo mensile?
- Le azioni di Marketing sono costanti?
- Come vengono gestiti i feedback dei clienti?
- Come vengono gestite le recensioni positive?
- Come vengono gestite le recensioni negative?
Chi ha risposto sì a tutte le domande si merita i miei complimenti (non è immediato fare tutto quanto, non lo nego).
Chi invece ha risposto no ad almeno due domande, dovrebbe affrettarsi a cliccare questo link prima che lo facciano i suoi concorrenti.
Remarketing e retargeting: cosa sono, a cosa servono e come vanno utilizzati per aumentare le prenotazioni
Mai sentito parlare di remarketing o retargeting? Questo termine indica una tecnica di marketing che serve a profilare i consumatori sulla base delle loro azioni. Semplificando molto la questione, diremo che è possibile, ad esempio, inserire un pixel in una pagina Web o in un’email per installare un cookie nel browser dell’utente e, in futuro, somministrargli dell’advertising basato sulla sua precedente esperienza di navigazione.
Si tratta di una tecnica di marketing digitale che può essere messa in atto lavorando in modo attento e mirato sui cosiddetti pubblici personalizzati, ovvero il target online verso il quale indirizzare la pubblicità.
Un esempio? Visitare la pagina Web dedicata a una certa destinazione o meta turistica e, in seguito, usciti da quel sito, vedere più volte un banner pubblicitario o un post sponsorizzato relativo a quella destinazione. In questi casi siamo stati profilati e il sito Web iniziale ci sta “inseguendo” (nel senso buono del termine) per ricordarci di acquistare.
Non serve dire che un sito Web ottimizzato e adeguatamente predisposto permette di tracciare, ad esempio, le visite al sito provenienti dai social media e, in futuro, utilizzare quei social media per fare pubblicità mirata, spesso a costi più contenuti e con un tasso di interazione molto più alto.
Il vantaggio? Gli utenti che “intercettiamo una seconda o terza volta” ci conoscono già e di base erano sin dall’inizio interessati al prodotto o servizio proposto. Per questo motivo, le attività di remarketing o retargeting permettono di convertire meglio e facilitano le azioni specifiche, quali sono ad esempio gli acquisti.
Consigli per fare Web Marketing turistico in modo efficace e sostenibile
Come prima cosa, consiglio sempre di immaginare il flusso delle attività, anche se non si conoscono ancora nel dettaglio. Questo permette di rispondere più facilmente alla fatidica domanda: gestire tutto internamente o affidarsi a un consulente esterno? Nel primo caso bisognerà individuare una persona interna al tuo team e affidarle l’incarico di occuparsi in modo professionale di queste attività. Più di ogni altra cosa, bisognerà valutare assieme se ciò comporta la necessità di formarla adeguatamente. Nel secondo caso, invece, si determinano gli obiettivi e il consulente si occupa di tutto il resto: analisi, impostazione della strategia, operatività, misurazione dei dati e reportistica.
Non esistono vie di mezzo: anzi, mi sento sempre di precisare che se si sceglie una persona interna per la gestione dei canali digitali, questa dovrà essere dedicata al 100% al compito. Ho visto fin troppe realtà che spezzettavano le attività di social media marketing tra dipendenti e collaboratori assunti con altre mansioni, e nel 90% dei casi i risultati sono stati deludenti. Tempo, energie, entusiasmo, competenze: è sempre mancato uno di questi elementi. Altro consiglio: anche se si sceglie di affidare tutte le attività digital a una o più risorse interne, almeno per i primi tempi è buona prassi affiancare loro un consulente esterno ingaggiato allo scopo di confrontarsi, monitorare le prime attività e fornire quelle informazioni ed esperienze che possono accelerare il processo grazie al quale il team interno diventa indipendenti prima possibile.
Nel secondo caso, il lavoro viene svolto completamente dal consulente esterno, che si occuperà sia della parte strategica sia di quella operativa.
Un altro consiglio è quello di avere sempre un occhio di riguardo per la sostenibilità dei progetti. Impostare una strategia e lavorare sulla propria presenza sul Web non deve trasformarsi per forza di cose un progetto enorme, e non occorre che aprire e gestire troppi profili sui social media.
Non ha senso aderire ad una piattaforma se poi quella piattaforma non porta risultati, o non è presidiata a dovere.
Ricordiamoci che ogni canale social media ha una sua logica e per ognuno c’è bisogno di:
- creare una strategia dedicata
- pianificare la strategia di contenuto
- pianificare i singoli contenuti
- creare i contenuti
- gestire la community in modo appropriato.
Sono tutte attività che hanno bisogno di essere mantenute nel tempo.
“Errori fantastici e come causarli”: tutti gli sbagli da evitare nel Marketing turistico
Ritorniamo per un attimo al concetto iniziale: le enormi potenzialità del web sfruttate da poche persone. Perché accade? Perché la maggioranza delle attività commette alcuni errori che hanno effetti negativi sulla presenza online:
- Essere del tutto invisibili è un super potere solo nei fumetti. Se l’obiettivo è vendere, occorre ottimizzare il sito Web per farsi trovare dalle persone giuste.
- Trovare clienti è un lavoro complesso, farli fuggire invece è semplicissimo: bastano, ad esempio, delle immagini di bassa qualità.
- Tra “stare su Facebook” e “Essere visibili su Facebook” c’è di mezzo Facebook Ads. Investire un budget, anche non enorme, per promuovere i propri contenuti su Facebook ha quasi sempre ritorni interessanti, a patto che le campagne siano costantemente monitorare e ottimizzate.
- Sui social media, come nella vita, è meglio parlare con gli altri che parlare di noi agli altri. È la sottile differenza tra un dialogo e un monologo.
- I clienti che comprano a scatola chiusa si sono estinti circa due milioni di anni fa: ora bisogna uscire allo scoperto e farsi conoscere. In questo modo si avranno più probabilità di costruire un rapporto empatico con il pubblico di riferimento e le persone potenzialmente interessate.
- I viaggiatori trascorrono l’80% del loro tempo fuori dall’albergo: è importante raccontare la struttura ma lo è altrettanto comunicare tutta la bellezza del contesto. Territorio, persone, tradizioni, storia e cultura, ma anche eventi culturali e aggregativi sono basi insostituibili per contestualizzare la propria struttura ricettiva e promuoverla adeguatamente.
Conclusioni: la miglior strategia di Web Marketing per il settore turistico
Promuovere una struttura turistica o ricettiva grazie agli strumenti offerti dal Web non è questione di ricette che valgono per tutte le stagioni. Piuttosto, si tratta di programmare fino al minimo dettaglio un lavoro costante e certosino. Già, sono le micro-attività a fare la differenza: quelle che magari non emergono immediatamente quando si naviga un sito Web o si visita la pagina Facebook o il profilo Instagram di un’azienda. Tutte queste micro-attività possono rappresentare un esborso molto cospicuo di tempo ed energia, oppure possono essere incasellate in modo ordinato, armonico e proficuo in un piano strategico di contenuti. Nella maggior parte dei casi, fatte salve delle eccezioni raramente replicabili, la differenza sta tutta qui. Se si pianifica in modo corretto, l’esecuzione ne risulta avvantaggiata: altrimenti le attività di Web Marketing potrebbero diventare una continua corsa contro il tempo. Che poi è il motivo per cui moltissimi progetti non vanno in porto, o non portano i risultati sperati.
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Consulente per la comunicazione digitale. Mi occupo di Content Strategy, Content Marketing e Storytelling. Aiuto i miei clienti a progettare narrazioni e contenuti digitali che funzionano e portano risultati misurabili. Il mio approccio è media neutral: utilizzo indifferentemente testi, immagini e video per creare valore tangibile. Organizzo corsi di formazione in azienda, insegno presso l’Istituto Europeo di Design di Milano. Ho condensato parte del mio metodo di lavoro nel volume “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole” (Flaccovio, 2016), con l’obiettivo di aiutarti a produrre contenuti di livello eccezionale.
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