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Web Marketing e Communication @ Stogea


E’ stato un mese di dicembre intenso, in cui ho avuto poco tempo per scrivere qualcosa qui su SegnaleZero. Ricomincio oggi la produzione di post, raccontandovi della mia esperienza di ieri come docente presso l’Executive Master di Stogea in Web Marketing & Communication.

Invitato a parlare dal collega e amico Rudy Bandiera, tra le varie cose insegnante presso questo stesso Master, ho tenuto una lezione divisa in due parti. La mattinata è volata parlando di progettazione di architetture web e relativi documenti. Dall’idea al prototipo di sito (o portale, o blog, o un web-video, o altro) abbiamo esaminato tutte le fasi che accompagnano la realizzazione di un progetto che risponda non solo al brief del cliente, ma ai bisogni reali del committente e degli utenti finali.

Quindi abbiamo visto assieme quali sono i “ferri del mestiere”, identificato e classificato servizi. Parlato di analisi competitiva. Spiegato in profondità l’importanza delle mappe concettuali. Analizzato l’importanza delle mappe (mentali e reali), dei Wireframe, dei Process Flow, dei documenti che servono a sintetizzare comportamenti e caratteristiche principali dell’utenza. E poi storyboard, storytelling, narrative report, scenari… fino alla presentazione finale del progetto.

Conclusa la mattinata, di per sé già bella impegnativa, dopo una pausa pranzo in cui non sono mancate domande, dubbi, curiosità e occasioni di confronto con gli studenti, siamo tornati in aula per parlare di Blog, Comunicazione e Pubbliche Relazioni, tracciando uno scenario (si potrebbe dire) “storico” di quanto accaduto nel nostro paese dall’avvento dei primi blog a oggi.

La conclusione di una splendida giornata, trascorsa assieme a una classe compatta, propositiva e preparatissima, è stata affidata ai cinque vecchi trucchi del mestiere (frutto di studio e di dieci anni di giornalismo) che spiego sempre a chi vuole comunicare, online come offline, in modo chiaro, conciso e persuasivo.

Si tratta di cinque “pilastri”, cui seguono degli esercizi fatti eseguire apposta concedendo allo studente pochissimo tempo a disposizione e strategicamente inseriti a fine giornata, quando – dopo 6-7 ore di lezione – uno tende a essere leggermente provato.

Sono rimasto impressionato positivamente dalla capacità degli studenti di trovare “una propria via” all’interpretazione di questi pilastri, volutamente astratti. Lungi da me, infatti, imporre i miei pattern mentali e operativi a chi mi ascolta: molto meglio spiegare le quattro-cinque “mosse” principali e lasciare che il resto venga da sé, frutto di impegno, tempo e dedizione. C’è molto di orientale in quest’ultima frase, me ne rendo conto: comunque questo è l’unico modo per consentire a uno studente (che prima di tutto è una persona) di migliorare rispettando le regole della buona comunicazione. Eppure, entro quelle regole, capirsi e capire qual è il proprio stile.

Che dire per concludere? Un’esperienza eccezionale. Un bel percorso collettivo di una giornata, che mi ha consegnato ottimi riscontri e spunti di riflessione.

E domani pomeriggio, sempre in tema di insegnamento (e di giornate intense..), concluderò il mio corso in “Comunicazione e Web 2.0” presso il Master in Lingue e Relazioni Internazionali della Fondazione Milano.

 

 

comunicazione, marketing

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