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Tecniche di scrittura: la guida completa


Tecniche di scrittura: la guida completa alla scrittura. Dal business writing alla scrittura emozionale ed evolutiva, tutto quello che c'è da sapere per imparare a scrivere bene e in ogni ambito, personale o professionale.

Praticamente da vent’anni mi occupo di scrittura digitale: dal Copywriting alla scrittura consapevole, passando per espressione e creatività. Nel corso della mia esperienza personale e professionale ho incontrato diversi tipi di scrittura, ognuno con le sue tecniche. Fra le tante che ho avuto il piacere di approfondire, alcune mi hanno lasciato qualcosa di più. Sono le tecniche di scrittura di cui parlo in questo articolo.

Tecniche di Business Writing per Copywriter

I testi che danno voce all’azienda e all’identità di un professionista non sono poetici, creativi o letterari, o almeno, non lo sono nella stragrande maggioranza dei casi, salvo particolarissime eccezioni e comunque sempre all’interno di una Brand Identity ben definita. Sono testi tecnici che popolano siti Web e blog, ma anche – e soprattutto – sono e-mail, newsletter, presentazioni, relazioni scritte, preventivi, solleciti, offerte commerciali e tutti i documenti scritti con cui milioni di persone si cimentano ogni giorno quando lavorano.

Dunque, tutti, più o meno consapevolmente, ci misuriamo con il Business Writing, anche chi non è Copywriter freelance.

La differenza principale tra chi ha scelto la scrittura come professione e chi invece la usa come uno dei tanti mezzi per comunicare sul lavoro, è il metodo. Mentre i primi affinano stile e contenuti con l’esperienza e la formazione, fino ad acquisire un modus operandi ben definito, gli altri non sempre hanno il tempo per lavorare sulla loro scrittura allo scopo di migliorarla. Eppure, chiunque può imparare come si scrive un testo professionale. Può farlo con un buon corso di formazione, per esempio, e mettendo in pratica alcune delle tecniche di Copywriting e Business Writing che seguono.

Tecniche di scrittura per copywriter.

Andare dritti al punto, senza troppi giri di parole

Di più. Andare dritti al punto, senza troppi giri di parole e senza trascurare l’essenziale. Questo è il primo grande consiglio per chi si appresta a scrivere un testo professionale. Facile a dirsi, molto più difficile da mettere in pratica, perché andare al sodo significa avere ben chiaro che cosa vogliamo comunicare, cosa vogliamo che il nostro lettore capisca e come vogliamo che si senta leggendo il nostro testo.

Quante volte capita di ricevere e-mail telegrafiche, brevi ed efficienti, ma totalmente prive di empatia? Privilegiare la concisione, trascurando le emozioni, può essere altrettanto dannoso che scrivere un testo lungo, complicato e soporifero, soprattutto in alcuni contesti. Pensiamo, ad esempio, a chi lavora nell’accoglienza: quando si scrive un copy per il settore turistico basta una parola di troppo per perdere un cliente faticosamente conquistato. Stesso discorso per chi si occupa di scrivere i testi di un un e-commerce

Dunque, ogni volta che ci accingiamo a scrivere, dovremmo bilanciare tutti questi aspetti per produrre un contenuto chiaro, immediato e che entri in relazione con il lettore.

Ecco un piccolo esercizio per imparare a misurare sintesi, immediatezza ed empatia.

Riscrivere il testo di questa e-mail, asciugando dove serve e tagliando ciò che è superfluo:

Gentili colleghi,

in quanto Responsabile dell’Ufficio Amministrativo, procederò a comunicare alla Direzione la volontà, espressa dalla maggioranza di voi (per quanto riguarda la minoranza, come concordato nella scorsa riunione del 4 febbraio, ho previsto un apposito documento di sintesi dei pareri emersi), di richiedere di non procedere con lo spostamento al piano interrato del nostro ufficio, attualmente al primo piano.

Per quanto riguarda invece la trasformazione dei buoni mensa cartacei in digitali, farò presente alla Direzione il problema, emerso sia tra i colleghi dell’Amministrazioni che tra quelli degli altri Uffici, di dover esaurire i buoni già erogati e non utilizzati (sebbene la scadenza per il loro utilizzo fosse fissata per ieri, 18 febbraio), prima di distribuire i voucher virtuali.

Sull’inutile complessità dei testi, scriveva anche Umberto Eco in Come si fa una tesi di laurea (Bompiani, 1977):

“Una volta che si è deciso a chi si scrive (all’umanità, non al relatore) bisogna decidere come si scrive (…) Non siete Proust. Non fate periodi lunghi. Se vi vengono, fateli, ma poi spezzateli. Non abbiate paura a ripetere due volte il soggetto, lasciate perdere troppi pronomi e subordinate. Non scrivete:

II pianista Wittgenstein, che era fratello del noto filosofo che scrisse il Tractatus Logico-Pbilosopbicus che molti oggi ritengono il capolavoro della filosofia contemporanea, ebbe la ventura di aver scritto per lui da Ravel il concerto per la mano sinistra, dappoiché aveva perduto la destra in guerra.

scrivete caso mai:

Il pianista Wittgenstein era fratello del filosofo Ludwig. Siccome era mutilato della mano destra, Ravel scrisse per lui il concerto per la mano sinistra.”

(Umberto Eco)

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Evitare il gergo tecnico

Il gergo tecnico andrebbe sempre evitato, perché allontana ed esclude chi non lo padroneggia e anche chi, come vedremo fra poco, lo conosce bene.

Fosse solo una scelta stilistica, si potrebbe anche soprassedere – i tecnicismi si possono usare, se ci prendiamo l’impegno di spiegarli -, ma l’uso del gergo di settore ha radici ben più profonde, perché è proprio dietro ai tecnicismi che si nasconde chi non sa cosa dire. Pensiamoci seriamente, perché è una scorciatoia che abbiamo usato più o meno tutti nella vita.

Dobbiamo scrivere un testo – per esempio, una presentazione per la nostra azienda – ma ci prende il panico. Abbiamo paura di esporci e magari non conosciamo bene l’argomento, però non possiamo esimerci dal produrre il testo (la richiesta è arrivata dritta dal nostro responsabile). Cosa fare? Di solito, si sceglie la via più facile. Basta infarcire lo scritto di espressioni settoriali – che tanto vanno sempre bene – per soddisfare la richiesta, senza troppa fatica.

In effetti, quando usiamo il gergo di settore, l’occhio scivola oltre senza cogliere veramente il significato di quello che stiamo scrivendo, ma veniamo meno alla funzione principale di un testo: far passare il messaggio.

La prima stesura non basta mai: un testo va riletto e riletto più volte

La scrittura di un testo non si esaurisce mai con la prima stesura. Di solito, però, quando scriviamo un testo per lavoro, difficilmente abbiamo il tempo da dedicare a un’attenta rilettura. Non solo, il testo andrebbe riletto dopo una pausa. Breve o lunga, dipende dalla sua lunghezza e complessità. Se si tratta di un’e-mail, bastano pochi minuti di riposo per riprendere in mano la bozza, verificare che non vi siano refusi – errori ortografici, troppe maiuscole, spazi in eccesso -, espressioni al maschile (quando il lettore potrebbe non essere uomo) e messaggi poco chiari da rivedere.

Se invece si tratta di un articolo, per esempio, i tempi di digestione del testo si allungano e sarebbe meglio attendere almeno un giorno per la revisione. La revisione a mente fresca è molto importante, perché ci aiuta a prendere il necessario distacco da quanto abbiamo scritto e a rivedere il testo con occhi nuovi.

È un consiglio valido soprattutto se siamo arrabbiati o dispiaciuti. Infatti, quando scriviamo, portiamo una parte di noi nel testo e le nostre emozioni traspaiono chiaramente. Per tanti è un meccanismo inconscio. Scrivono, non rileggono e poi, una volta inviato il testo –un’e-mail o un SMS, ad esempio – si accorgono di essere stati o troppo bruschi o troppo polemici, oppure troppo autoritari, se non addirittura aggressivi.

Chi scrive per mestiere sa, invece, che una buona predisposizione di spirito facilita la stesura e ammorbidisce lo stile, e che le pause di riflessione sono preziose alleate per non creare situazioni spiacevoli.

Preparare dei modelli da personalizzare all’occorrenza

Questo è un consiglio molto pratico. Preparare dei modelli da riadattare all’occorrenza – un modello per le lettere di presentazione, un modello per i preventivi, uno per le mail di sollecito e così via – salva chi scrive dagli errori dettati dalla fretta ed è un’ottima tecnica salvatempo!

Essere professionali non significa essere formali

“Alla Cortese attenzione di…, per vs. conoscenza…, Porgiamo cordiali saluti…, Egregi colleghi…” sono tutte espressioni formali a cui siamo abituati e che dovremmo abbandonare a favore di uno stile più semplice.

È un errore pensare che tutta la comunicazione dell’azienda debba essere formale. Una lettera scritta da un legale per chiedere un risarcimento danni è molto diversa dalla lettera di ringraziamento per il dipendente che va in pensione: contesto, lettore, messaggio, emozioni che si vogliono suscitare sono ben diversi.

Possiamo essere formali e autorevoli, senza usare formule inutilmente complicate.

Scrivere un testo che risponda, spieghi, anticipi dubbi e che possibilmente inviti ad agire

Ogni testo ha un mittente e un destinatario, ma spesso chi scrive si dimentica del lettore e si concentra solo su quello che ha da dire, col rischio di trascurare le informazioni importanti per chi legge. In questo caso, torna utile la regola delle 5 W+H del giornalismo: chi, cosa, dove, quando, come e perché.

Prima di mettere mano al testo, bisogna chiedersi:

  • Per chi e perché questa informazione è importante?
  • Cosa dovrebbe fare o pensare chi legge?
  • In quali situazioni dovrebbe usare l’informazione che stiamo fornendo
  • Il lettore come dovrebbe utilizzare l’informazione?

Una volta definito il messaggio, infatti, è importante chiarire cosa deve fare il lettore. Meglio non lasciare troppo margine di manovra e limitare le possibilità (al massimo due). Nessuna opzione – o all’opposto – troppe possibilità generano confusione e paralizzano il lettore nell’indecisione. Se è un’e-mail per cui si attende una risposta, ad esempio, è bene chiarire al ricevente che si è in attesa di un riscontro. Se invece è una proposta commerciale, è utile specificare come proseguirà la transazione, e così via.

Fin qui, i suggerimenti sono validi per qualsiasi comunicazione aziendale, ma nel caso dei testi più complessi, soprattutto se si tratta di contenuti di Marketing, il discorso cambia.

La scrittura per il Marketing, infatti, è una dimensione del Business Writing ancora più specifica e richiede quindi competenze particolari, come quelle di un Content Strategist o di un Copywriter freelance, meglio se con esperienza in Storytelling e narrazioni.

Tecniche di scrittura efficace in ambito professionale.

Tecniche di scrittura efficace in ambito professionale

Scrivere per la pubblicità è una vera e propria arte in prestito al Marketing. Ma limitare la definizione a questo sarebbe fuorviante, perché la scrittura di testi pubblicitari – spot radio, spot per la TV, testi per cataloghi, brochure, manifesti e testi per il Web – è solo la punta dell’iceberg: il Copywriting per il Marketing è uno dei settori più affascinanti ed eclettici della comunicazione. Padroneggiarlo significa saper trasmettere il giusto messaggio dosando ogni singola parola, per potenziarne esponenzialmente la forza.

Dunque, a differenza degli altri testi che rientrano nelle tecniche di Business Writing, il Copywriting per il Marketing non è esattamente per tutti. Si può imparare, certo, ma servono anni di formazione e di intenso – e quotidiano! – lavoro sui testi, per diventare bravi Copywriter.

Tecniche di scrittura giornalistica: come scrivere per un giornale, una rivista o un periodico.

Tecniche di scrittura giornalistica

La scrittura giornalistica è probabilmente la tecnica di scrittura più nota al grande pubblico, per una ragione piuttosto semplice: il giornale è uno dei mezzi di comunicazione in forma scritta più diffusi, o almeno, lo era fino a qualche anno fa. Di conseguenza, il lettore medio è stato esposto a lungo, più o meno consapevolmente, alle tecniche fondanti della scrittura giornalista, alla regola delle 5 W (Who, What, Where, When, Why) e quella della piramide rovesciata.

La piramide rovesciata è la struttura fondamentale di un articolo di giornale, di un comunicato stampa e, in generale, di ogni testo di tipo informativo o resoconto. Dirò di più: la piramide rovesciata è la base stessa comunicazione verbale, da cui il testo giornalistico deriva e alla quale si dovrebbe ispirare molto più che al registro scritto.

Ecco lo schema da seguire:

  1. Dare prima le informazioni principali.
  2. Dare poi le informazioni molto importanti ma non principali.
  3. Seguono le informazioni utili ma non importanti.
  4. Si procede con le informazioni secondarie e i dettagli.
  5. Concludere con gli sviluppi e le conseguenze delle informazioni presentate in precedenza.

Ritornando al lettore medio. Quando dico che “è stato esposto a lungo, più o meno consapevolmente, alle tecniche fondanti della scrittura giornalista” intendo che non tutti si soffermano sul come è strutturato un articolo di giornale. A grandi linee si aspettano che sia notiziabile (deve esserci una notizia, altrimenti, perché leggerlo?) e che riporti tutte le informazioni essenziali, ma il come è stato pensato, normalmente, è un elemento poco considerato.

Per capire cosa intendo, propongo qui un esercizio.

Si tratta di scrivere un breve articolo di giornale, partendo dalla trama di un celebre racconto di Nikolaj Vasil’evič Gogol’ ambientato a Pietroburgo: “Il Naso”.

Attenzione, c’è un vincolo da rispettare: bisogna dire tutto ciò che conta in una cartella = 1.800 o 2.000 caratteri spazi inclusi.

Un giorno un barbiere si ritrova il naso del suo cliente in tasca, e in seguito nel panino che gli aveva preparato la moglie. Il proprietario dell’organo olfattivo è l’assessore di collegio Kovalèv, il quale svegliatosi una mattina e accortosi di non avere più il naso, teme di veder definitivamente compromessi i propri rapporti sociali e i futuri avanzamenti di carriera, tanto più che il suo organo olfattivo se ne va ora in giro per la città in carrozza spacciandosi per un consigliere di Stato. Falliti i tentativi di mettere un annuncio sui giornali e di ottenere l’intervento del commissario di quartiere per recuperare il naso, Kovalèv se lo vede restituire da una guardia che l’ha arrestato mentre cercava di espatriare. A Kovalèv non rimane che trovare il sistema per far tornare il naso al suo solito posto. Fallisce miseramente nel suo intento svariate volte, finché un giorno si sveglia e trova il naso al suo posto. (Trama da Wikipedia)

Dubbi su come procedere? È normalissimo se non si ha esperienza nella scrittura giornalistica. Leggere un articolo è un conto, scriverlo, mettendo ordine nei fatti e nelle argomentazioni, è tutta un’altra questione!

Servono tecnica, ritmo e sintesi, tutte doti che vanno allenate e proposte in una struttura chiara.

“Un articolo di giornale è composto da quattro elementi: Attacco, Spalla, Corpo centrale e Chiusura. Ognuno di essi è caratterizzato da una funzione precisa e, a seconda del taglio che vogliamo imprimere al nostro articolo o del tipo di articolo (articolo di cronaca, articolo di fondo, commento, editoriale, reportage ecc.), lunghezza diversa.”

Ne parlo in un post pubblicato qualche tempo fa, dove spiego, passo dopo passo, come si scrive un articolo di giornale.

Tecniche di scrittura per il web.

Tecniche di scrittura per il Web

Per molti versi simile alla scrittura giornalistica e a quella per il Marketing, la scrittura per il Web è un’altra dimensione ancora da approfondire. Oggi è probabilmente la forma della parola scritta con cui ci confrontiamo di più, sia come lettori che come scrittori di contenuti, in quanto utenti attivi del Web.

Ormai quasi tutti si informano e si intrattengono in Rete. Dal blog di ricette curato da un Food blogger al quotidiano in versione digitale, dall’acquisto su Amazon al post su Facebook, siamo sommersi da testi pensati per il Web, scritti non solo da professionisti della scrittura, ma anche, e soprattutto, da utenti comuni.

In Rete possiamo pubblicare tutti, ma per riuscire a produrre un contenuto efficace non basta improvvisare, servono tecnica e metodo.

Ancora una volta, propongo un esercizio che ci aiuta a capire come misurarsi con un testo per il Web. Si tratta di scrivere il testo di una scheda prodotto da pubblicare su un Ecommerce di articoli per la cosmesi, partendo da queste informazioni di base:

  • Target del prodotto: donne fra i 30 e i 65 anni, lavoratrici, attente al loro aspetto e disposte a investire per la cura del corpo
  • Prodotto: crema anti-età per il viso
  • Caratteristiche del prodotto su cui puntare: lunga durata, efficacia già dalla prima applicazione
  • Prezzo: 30 Euro
  • Il testo della scheda prodotto deve essere di almeno 500 caratteri (spazi inclusi), deve avere un titolo ottimizzato per il motore di ricerca e una CTA (Call-To-Action), cioè un messaggio che inviti l’utente a comprare.

Un testo breve e sintetico come quello di una scheda prodotto per l’Ecommerce, deve essere sufficientemente potente da incuriosire il lettore e così persuasivo da convincerlo a comprare, o quanto meno a salvare il prodotto in attesa di un acquisto futuro.

“Scrivere per il Web è un’esperienza fantastica in cui confluiscono arte, tecnologia, scienza sociale, Comunicazione, giornalismo, Marketing, Copywriting e altro ancora. E che richiede molta empatia: Internet non esiste, come si sa. Internet sono le persone che la compongono. Non dimentichiamolo mai.”

Non basta saper scrivere bene. Un Web Editor – cioè chi si occupa di scrivere per il Web – deve misurarsi con diverse tecniche di scrittura e approcciare il testo in senso ampio.

“Spesso viene chiamato anche Web Content Editor o Web Content Manager, ma di fatto si tratta della stessa professione: è un professionista con spiccate doti sia di scrittura e comunicazione che relazionali e analitiche: è una figura completa che, nel campo dell’editoria digitale, si occupa dei contenuti Web. Spesso, il Web Editor viene confuso con il Copywriter, che ha però un background diverso e un ambito d’azione molto più vasto: la scrittura di testi pubblicitari e di marketing.”

Chi scrive per il Web dovrebbe conoscere:

  • Le tecniche di SEO Copywriting, cioè il metodo per scrivere testi progettati per piacere sia al lettore umano che al motore di ricerca.
  • Le tecniche di UX Writing, cioè la scrittura dei microcopy, i piccoli testi che guidano il lettore di un sito Web o l’utilizzatore di una App a muoversi facilmente, dialogare con l’interfaccia e completare le azioni desiderate durante la navigazione.
  • I princìpi del Content Design, cioè la progettazione dei contenuti che raccontano un’azienda, con l’obiettivo di tenere i lettori incollati al testo e fornire loro gli spunti per approfondire l’argomento.

“Il content design è l’unione perfetta ed equilibrata di due elementi: il contenuto, che deve essere utile e appassionante; la struttura del contenuto, che deve attirare e mantenere alta l’attenzione dell’utente. Non c’è solo l’estetica in ballo. Le parole servono fino a un certo punto, perché l’opera viene completata da una struttura dell’ipertesto capace di rendere agevole la lettura e che permetta di approfondire un argomento nel modo migliore.”

Tecniche di scrittura persuasiva.

Tecniche di scrittura persuasiva

Fra le tecniche di scrittura per il Marketing, quelle di scrittura persuasiva hanno un ruolo centrale quando l’obiettivo del contenuto è convincere il lettore a compiere una certa azione. Di solito comprare o quanto meno chiedere informazioni.

Non c’è nessuna formula magica o tecnica miracolosa, solo la capacità di entrare nei panni dei clienti, immedesimarsi e fare proprie le loro emozioni. Per esempio, se dovessimo vendere un appartamento a qualcuno, non dovremmo tanto sottolineare gli aspetti materiali dell’immobile: la superficie calpestabile, l’esposizione e la modernità delle finiture. Invece, dovremmo fare leva sul senso di intima protezione che il concetto stesso di casa richiama alla mente.

A questo proposito, ecco un esercizio: scrivere un annuncio immobiliare persuasivo che tocchi le corde giuste e non si limiti a descrivere la proprietà in vendita.

La scrittura per vendere, infatti, è una tecnica profondamente umana e quindi intimamente legata a Content Marketing, Copywriting e Storytelling.

“Ognuno di noi produce contenuti rivolti non a una serie di astratti robot quantici residenti in una non meglio precisata dimensione parallela, ma a persone vive e vegete. Persone che hanno pulsioni, gioie, pensieri, emozioni, bisogni. Maneggiare questa delicata materia – l’essere umano – richiede una certa dose di sensibilità: di sicuro il saperlo fare con consapevolezza esula da regole e compendi vari sullo scrivere per vendere.”

Il Copywriting, infatti, è persuasivo per sua natura e la sua funzione è proprio quella di convincere e invogliare le persone a compiere una determinata azione, facendo leva su quello che provano. Dolore e piacere sono le principali leve su cui puntare quando si scrive un testo persuasivo.

Per esempio, quando acquistiamo un antifurto, siamo guidati dalla paura. Quando invece prenotiamo una cena al ristorante, siamo guidati al piacere.

“Scrivere per vendere significa trasmettere al potenziale consumatore il valore del proprio prodotto o servizio, toccando le giuste corde emotive. In particolare, quando si pianifica una strategia di Content Marketing, bisogna sempre ricordare che la maggior parte delle persone acquista per due ragioni: evitare il dolore o provare piacere.”

Lo Storytelling è, invece, la narrazione dell’azienda che entra in contatto con il suo pubblico, in un racconto che non prescinde mai dal vissuto del lettore, dalle sue aspettative ed emozioni, e che persuade proprio per il fatto di sapere coniugare tecniche di scrittura persuasiva, strategia e modelli narrativi tipici del racconto breve o della fiaba.  

“Il testo, come spiego spesso, nasce a monte del testo stesso. Sorge dal riconoscimento degli obiettivi dell’atto di comunicazione che si sta per esplicitare e dal ruolo dell’autore e del lettore. Nasce da una costruzione credibile dei personaggi, dall’individuazione di un ambiente corretto. Dal ritmo e dalla sintesi. Ma, a margine del testo stesso, esiste tutta una galassia di aspettative, vissuti e particolarità: e chi scrive, blogga, fa il Copywriter o si diletta di Storytelling deve essere conscio di lavorare in mezzo a questo magma.”

Tecniche di scrittura creativa: corsi e laboratori online per imparare a scrivere in modo creativo.

Tecniche di scrittura in ambito personale

Usciamo dalla grande famiglia della scrittura per le aziende e addentriamoci ora nel mondo della scrittura creativa: in nuce, le tecniche per scrivere racconti e romanzi. Parliamo di creatività, un concetto che dipende da noi almeno per il 75% e solo per il 25% dalle parole che utilizziamo.

Scrittura e creatività non vanno sempre d’accordo. Anzi. La scrittura, essendo composta da simboli che in qualche modo rappresentano un significato, un pensiero o una relazione, si pone come “contenitore” di oggetti ed emozioni, e aiuta a costruire il nostro punto di vista rispetto a essi. In ultima analisi, ci permette una visione di insieme, ma allo stesso tempo ci allontana dagli oggetti che vorrebbe spiegare, perché in qualche modo li cristallizza.”

La creatività è un’esplosione. Non ha una forma. L’abilità dello scrittore sta nell’esprimere al massimo l’idea creativa, nonostante le limitazioni imposte dal contenitore.

E a questo scopo, tornano utili alcuni esercizi di scrittura creativa che propongo nei miei laboratori online di scrittura.

Eccone uno per iniziare: scrivere una serie di racconti brevi – non più lunghi di 10 mila parole o 20 mila se la trama è particolarmente intricata – che si svolgono in un ordine temporale definito e che hanno come protagonisti delle vicende narrate sempre gli stessi personaggi.

“Il racconto breve non è un romanzo ristretto. Si tratta piuttosto di un concentrato di narrazione che, sviluppandosi in un numero limitato di pagine, fa certamente della brevità la sua forza, ma di certo non l’unica virtù. La grande differenza tra romanzo e racconto breve è che il primo può contare su una particolare struttura e, soprattutto, su una tecnica di disposizione degli argomenti tali da permettere un’esposizione più ragionata dei fatti narrati e uno sviluppo psicologico più approfondito del protagonista così come dei personaggi secondari.”

Nel dubbio, consiglio di seguire le 7 fasi della scrittura emozionale di Kurt Vonnegut, che ho raccolto nel mio articolo su come scrivere un racconto.

Tecniche di scrittura autobiografica.

Tecniche di scrittura autobiografica

Parliamo ora di tecniche di scrittura autobiografica, ma partendo da una riflessione: non importa quale tecnica stiamo usando, scrivere è sempre un processo di autoanalisi. Dunque, a mio parere, tutta la scrittura è autobiografica, perché riguarda da molto vicino il segnale che vogliamo imprimere alla nostra vita e a quella degli altri.

“Sedersi davanti al foglio bianco, riordinare i pensieri, schematizzare gli argomenti da trattare e infine scriverli implica in ogni caso il doversi guardare dentro a un livello variabile di profondità.”

Se vuole comunicare in modo efficace, chi scrive deve prima guardarsi dentro. Solo dopo potrà lasciarsi andare e immergersi nel flusso creativo, e nel caso della scrittura autobiografica, questo lavoro di introspezione è ancora più incisivo.

Ho approfondito questa tecnica nel mio post sui migliori esercizi di scrittura autobiografica. Consiglio di scegliere quello che, a naso, sembra fare per noi.

Nessuna costrizione, perché scrivere deve essere liberatorio. Sciolti i blocchi che ci impediscono di buttarci nel testo, la scrittura si rivelerà una gioia e anche una grande soddisfazione.

Tecniche di scrittura terapeutica.

Tecniche di scrittura in ambito terapeutico

Come forse sapete ho la qualifica di operatore di scrittura terapeutica. La scrittura, per come la vedo io, è sempre autobiografica e proprio per questo è anche terapeutica. La parola scritta è un mezzo che ci permette di mettere a nudo le nostre emozioni, di guardarle, accettarle, capirle e quindi di crescere. Non a caso in psicoterapia si suggerisce spesso di tenere un diario.

Sul tema, ho scritto una guida alla scrittura in ambito terapeutico. È un articolo in cui dico la mia, racconto un’esperienza personale e propongo una riflessione sui numerosi corsi di arteterapia che, spesso, sembrano trasformare il bisogno di sentirsi bene in un modo come un altro per fare business con la scrittura creativa.

“Spesso sostengo che la scrittura è una forma di meditazione. Lo è in particolar modo scrivere a mano, vero toccasana per la mente e il corpo. Però vorrei dire che non esiste una scrittura terapeutica e una non terapeutica: chiudersi in un centro di meditazione in India non sposterà di una virgola la capacità di una persona di guardarsi dentro e scoprire, grazie alla scrittura creativa, le proprie emozioni represse. Mi chiedo e richiedo: forse scrivere un articolo di giornale o un post per il blog da un coworking in zona Viale Palmanova non è altrettanto terapeutico?”

Nel mio approfondimento, propongo anche diversi esercizi.

Ne riporto qui uno, per chi volesse provare questa tecnica: scrivere ininterrottamente per una ventina di minuti al giorno, per quattro giorni consecutivi, su un evento stressante o traumatico vissuto in prima persona.

Tecniche di scrittura consapevole.

Tecniche di scrittura consapevole

La scrittura consapevole non è una tecnica di scrittura e non è un modo per scrivere la propria visione, ma è un metodo – il metodo che ho introdotto anche in un manualeper superare le reticenze del pensiero – quelle che normalmente ci bloccano e ci impediscono di aprirci al flusso creativo – e attingere al proprio potenziale umano.

Si parte da un presupposto: ogni testo non è solo un insieme di informazioni, ma è soprattutto una relazione che si costruisce tra due soggetti – l’Autore e il Destinatario – che sono collegati fra loro dal contenuto e da quel particolare processo di scambio energetico che ho chiamato Osmosi.

“È risaputo infatti che le parole che scegliamo sono lo specchio del nostro stato emotivo: per questo motivo, scrivere in modo consapevole significa progettare un’esperienza da donare a chi ci leggerà. Per farlo nel migliore dei modi occorre prima di tutto progettare l’esperienza di lettura e la struttura emozionale e sonora di un testo. Ciò è possibile solo se, ancor prima di realizzare la scaletta di un testo, osserviamo con attenzione il tipo di reazione che vogliamo suscitare nel Destinatario e, di conseguenza, ricreiamo in noi stessi quelle situazioni in cui abbiamo provato stati emotivi analoghi.”

Quindi, più che una tecnica, la scrittura consapevole è un atteggiamento per far emergere un potenziale, che si può declinare in molti modi: dalla scrittura che usiamo nella vita e nel lavoro di tutti giorni, quella che aiuta a mettere ordine nelle cose, fino alla  gestione di un blog e allo Storytelling della propria azienda.

Tecniche di scrittura per principianti e per chi ha cominciato da poco.

Tecniche di scrittura per chi inizia a scrivere

Quando e come iniziare a scrivere? Ci sono delle tecniche per evitare il blocco dello scrittore, dedicare ai testi il giusto tempo ogni giorno, senza cedere alla tentazione di abbandonare?

Finora abbiamo detto che la scrittura è uno dei mezzi per riconnetterci con noi stessi. Fa bene all’anima, rilassa la mente e aiuta la memoria. Ma iniziare a scrivere e prendere l’abitudine di scrivere ogni giorno non è un processo immediato.

È per questo motivo che ho scritto un articolo su come iniziare a scrivere, nel quale:

  • Spiego perché è importante scrivere.
  • Riassumo tecniche e consigli.
  • Raccolgo diversi esercizi. Qui sotto ne propongo uno per chi volesse cimentarsi per la prima volta, è un esercizio di stile e di presa di coscienza.

Scrivere il diario della gratitudine: alla fine di ogni giornata mettiamoci comodi e scriviamo almeno cinque motivi per cui siamo grati alla vita.

Tecniche di scrittura a mano.

Tecniche di scrittura a mano

Meglio scrivere a mano o usando la tastiera? Per alcuni, la tastiera è comoda e veloce, per altri è indispensabile, parlo di chi ha difficoltà specifiche legate alla letto-scrittura o difficoltà motorie e trova nel computer uno strumento compensativo insostituibile.

Per molti, scrivere a mano è ancora un’esperienza insostituibile e in effetti numerosi studi dimostrano che la scrittura manuale ha enormi benefici, fra i più importanti:

  1. Un aumento della creatività.
  2. Una migliore capacità di elaborare e comprendere un contenuto.
  3. Un effetto calmante.

Non solo. Scrivere a mano dice moltissimo di noi.

“Scrivere a mano significa molto più che lasciare un semplice tratto d’inchiostro su carta: implica disegno, armonia ed equilibrio. L’elemento personale e romantico del messaggio scritto a mano è ciò che manca nei testi digitali, che vengono “compilati” più che “scritti”. Non è una questione di terminologia, ma di sapienza del gesto, di emozione, di consequenzialità dei pensieri e di espressione della propria personalità.”

Ecco un piccolo esercizio per saggiare la differenza fra carta e tastiera: scrivere un haiku a mano libera e uno al computer.

Per chi non lo conoscesse, l’haiku è un breve componimento poetico nato in Giappone.

La struttura tradizionale, non sempre rispettata dai poeti moderni, ha solo tre versi, il primo deve essere di cinque sillabe (in realtà si parla di more, ma per semplificare manteniamoci sulle sillabe), il secondo di sette sillabe e l’ultimo nuovamente di cinque, per un totale di diciassette sillabe.

Qui un haiku del poeta Matsuo Bashô:

“Il cuculo vola via
e nella sua direzione
una sola meta.”

(Matsuo Bashô, 1644-1694)

Concluso l’esercizio, se la carta continua a essere un ostacolo, c’è una buona notizia: non è necessario abbandonare lo strumento informatico e tornare al taccuino per godere dei benefici della scrittura mano. Esistono infatti diverse applicazioni che ci permettono di prendere appunti – impugnando una penna – ma su un supporto informatico.

Chi fosse interessato ad approfondire, troverà una riflessione sul tema e la lista di applicazioni nel mio articolo su tecniche, benefici e consigli sulla scrittura a mano.

Tecniche di scrittura emotiva ed evolutiva.

Tecniche di scrittura emozionale, espressiva ed evolutiva

Scrivere fa bene. Ne ho parlato sino a qui. La scrittura espressiva è un esercizio che ai aiuta a venire a patti con situazioni ed emozioni. Le mettiamo nero su bianco per guardarle, digerirle, fino a che non ne prendiamo le distanze.

“Mette ordine nei pensieri e deterge. Rende puliti, sul serio. Una sessione di scrittura di mezz’ora è sufficiente per lasciarsi alle spalle una giornata indigesta e i suoi protagonisti.”

Di più, se accettiamo l’idea che meditare è innanzitutto stare con noi stessi, fermare i nostri pensieri e lasciarci pervadere dall’intuito, per trovare soluzioni nuove, allora siamo d’accordo su una cosa: la scrittura può essere una forma di meditazione.

“Meditare e scrivere ci permettono di accorciare la catena dei pensieri. Meno pensieri ossessivi, più idee fresche e nuove.”

La scrittura come consapevolezza e come meditazione si può mettere in pratica da soli o – meglio – con l’aiuto di un’altra persona. È anche per questo che sono nati i miei corsi e il mio laboratorio di scrittura.

I corsi di scrittura e di Copywriting di SegnaleZero

Ho sperimentato sul campo – e continuo a sperimentare – diverse tecniche di scrittura. È grazie agli anni di pratica quotidiana e di insegnamento presso le principali università e scuole di comunicazione che ho potuto ideare diversi corsi di scrittura, pensati per professionisti, aziende, aspiranti Copywriter – ma anche per i Copywriter che vogliono migliorare la loro scrittura – o semplici appassionati.

  • Il laboratorio di scrittura di SegnaleZero. Lo tengo online ed è pensato per chi vuole recuperare la dimensione di ricerca e di scoperta di sé e di conseguenza trovare le parole e gli stili giusti.
  • Il corso di scrittura creativa di SegnaleZero: Pensa. Scrivi. Diventa. Il primo e unico corso che usa la scrittura creativa come strumento di progettazione intuitiva. per imparare cos’è davvero la creatività, scrivere e convincere, con umanità, coltivare empatia e inventiva, creare il proprio metodo di scrittura e di lavoro per ottenere i risultati migliori.
  • Il corso in Digital Copywriting di SegnaleZero. È il mio corso per imparare a scrivere per il digitale, ideare, pianificare e realizzare tutti i testi di una campagna di Copywriting, scrivere i testi per un sito o blog, progettare una landing page efficace, una newsletter cartacea o digitale, testi aziendali, i contenuti per i social media, senza trascurare SEO on page, piani editoriali e i principi della scrittura creativa consapevole.

Il corso in Digital Copywriting è diviso in tre moduli:

  1. Copywriting digitale
  2. SEO Copywriting
  3. UX Writing

Ogni modulo del corso può essere acquistato separatamente. Servono maggiori informazioni? Rispondo sempre molto volentieri a chi volesse saperne di più, è sufficiente scrivermi una mail per ricevere tutte le informazioni del caso.

Laboratorio online di SegnaleZero®

Il Laboratorio online di SegnaleZero® è un' occasione unica per imparare in modo semplice, in gruppo o grazie a lezioni individuali, con l’aiuto di un docente riconosciuto e la forza di un metodo inimitabile.
Vuoi trovare il tuo stile? Ti piace l’idea di valorizzare la tua storia o quella di qualcuno a cui tieni? Vorresti utilizzare la scrittura come strumento di comprensione e crescita personale?

Scegli uno dei tre percorsi del Lab! Dedicati a chi ha bisogno di trovare la propria voce, riscoprire il potere della scrittura, ascoltarsi e crescere.

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